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𝕖𝔸ℝ𝕋𝕙 -Impression soleil levant

"Impression soleil levant" di Claude Monet, 1872. Olio su tela, 48x63 cm. Musée Marmottan Monet, Parigi


Nell'aprile del 1874 un articolo giornalistico di Louis Leroy, critico d’arte del giornale Le Charivari derideva i pittori che avevano esposto le loro opere autonomamente nei locali di Parigi del fotografo Nadar, poiché rifiutati dell’esposizione ufficiale del “Salon”. Li chiamò Impressionisti, in senso dispregiativo, riferendosi al quadro di Claude Monet: "Impressione: levar del sole", una piccola tela realizzata nel 1872, inizialmente senza titolo. Quest’opera fu realizzata osservando da una finestra il risveglio della città di Le Havre all’alba: come tutti i dipinti impressionisti Monet fa quindi riferimento a un ambiente reale, considerando anche la sua passione per la natura nata quando prestava servizio militare in Africa. L’opera non presenta alcuna traccia di disegno preparatorio: con quelle pennellate brevi e discontinue sembra quasi uno schizzo. Tali caratteristiche, da molti considerate come indice di trascuratezza e imprecisione, in realtà incarnano perfettamente quello che è lo scopo degli impressionisti: catturare il momento esatto, senza dare il tempo al paesaggio di poter cambiare con il trascorrere del tempo. La protagonista di quest’opera è la luce, pallida e arancione che trepidamente attraversa il cielo nebbioso e illumina, con i suoi primi riflessi, disegnati con il pennello, in maniera spessa e incisiva, le acque del porto. L’uso dei colori freddi come il blu e caldi come il rosso-arancio giustapposti rendono esattamente quella atmosfera vaga e indistinta della nebbia del mattino, da cui spuntano le barchette a remi dei pescatori che tornano dalla pesca notturna in primo piano, come ombre avvolte nella foschia. Sullo sfondo si può scorgere un paesaggio urbano tra cui si riconoscono delle gru e degli impianti portuali.

Nell’opera ogni oggetto naturalistico è rappresentato in maniera soggettiva, perde di definizione e viene stravolto in base alle sensazioni ed emozioni che la natura trasmette all’artista, che a sua volta ci invita a emozionarci ammirando questo paesaggio.

La natura è una costante nell’arte, da sempre una musa ispiratrice, sia in senso positivo che drammatico; è in grado di meravigliare gli artisti con la sua immensa bellezza anche oggi, nonostante sia stata gravemente danneggiata. Contemplare la natura è una delle occupazioni che attiva altre aree più profonde del cervello utili alla regolazione delle emozioni, del piacere e del nostro benessere, perciò nell’attesa di poter tornare a passeggiare liberamente tra la natura e meditare sulla sua magnificenza, godiamoci quest’opera d’arte, in cui tutte queste parole si concretizzano.


Francesca Musa

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