“La tempesta” di Giorgione, ca 1502/1503. Tempera a uovo e olio di noce su tela di lino, 82x73 cm. Venezia, Gallerie dell'Accademia.
In questo dipinto, definito il primo paesaggio della storia dell’arte occidentale, Giorgione ci trasmette il suo gusto per la natura e i paesaggi, infatti è l’atmosfera che fa da padrona, partendo dai toni caldi della fitta vegetazione in basso fino a passare gradualmente ai toni freddi del cielo riflesso nell’acqua scura di un fiume. Un cielo che è dunque vivo e in movimento, con i suoi bassi nuvoloni grigio-azzurri e un fulmine che squarcia l’orizzonte e punta proprio verso un piccolo paese fortificato. La natura qui è un’entità che si ribella, mettendosi in relazione contro qualcosa… o contro qualcuno.
Giulio Carlo Argan a questo proposito scrive: "Appunto questa relazione profonda, vitale, irrazionale tra natura e humanitas costituisce la poesia di Giorgione: una poesia che ha anch'essa la sua determinazione storica nel panteismo naturalistico di Lucrezio".
Sono state formulate innumerevoli ipotesi interpretative del dipinto (nella cui interpretazione si sono cimentati anche personaggi come D'Annunzio e Byron): il fulmine sarebbe Dio che ha punito Adamo ed Eva (le due figure umane in primo piano), allontanandoli dal paradiso terrestre (la città lontana) e portandoli alla morte e alla rovina; oppure i due malcapitati potrebbero essere Marte e Venere puniti da Zeus, o neoplatonicamente è un’unione tra cielo e terra…interpretazioni smontate dai successivi studi radiografici condotti da Mauro Pellicioli e Antonio Morassi nel giugno del 1939 che, in quattro secondi di esposizione ai raggi x, portano alla luce una donna, seduta sulla riva del fiume con le gambe immerse fino al ginocchio, al posto dell’uomo (all'estrema sinistra del quadro) e piccole altre modifiche, confermando che la Tempesta non ha significati allegorici, ma è pura pittura di paesaggio.
Capiamo però che qui il paesaggio, la natura governa l’uomo e ne decide il benessere o la distruzione… che sia una previsione di ciò che sarebbe successo ai nostri giorni?
*•.𝓢𝓪𝓶.•*
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